STUDIO ROMANO LEGAL
Contenzioso Tributario
CONTRASTO TRA MOTIVAZIONE E DISPOSITIVO
(Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Calabria – Sentenza n. 2370/6 del 12/09/2024)
Nel caso sussista un contrasto tra il dispositivo di sentenza che viene notificato al contribuente e la
motivazione della stessa, prevale sempre la motivazione.
Il dispositivo infatti ha solo la funzione di esprimere in forma riassuntiva la decisione, laddove invece la motivazione rivela anche il dictum espresso formalmente dal dispositivo.
Tale principio, già variamente sostenuto dalla giurisprudenza di legittimità, è stato affermato dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, in occasione di una istanza di correzione presentata da una contribuente per una discrasia tra motivazione del provvedimento contestato e dispositivo
DIVIETO DI NOVA IN APPELLO
(Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado della Campania – Sentenza n. 5321/8 del 11/09/2024)
Nel giudizio di appello non possono essere ammessi mezzi di prova che non siano stati presentati in primo grado, né possono essere prodotti nuovi documenti, a meno che il collegio non li ritenga indispensabili ai fini della decisione o venga dimostrato che il mancato deposito dipende da causa non imputabile alla parte.
Questo ha stabilito la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania che non ha consentito all’Agenzia delle Entrate la possibilità di produrre la prova dell’avvenuta notifica della cartella, presupposto di legittimità dell’intimazione di pagamento successiva, oggetto di impugnazione.
DOCUMENTAZIONE INAMMISSIBILE
(Corte di Cassazione – Sezione civile - Sentenza n. 29434/2024)
Se il contribuente non risponde all’invito ex articolo 32, comma 4, Decreto 600/1973, di esibizione documenti e presentazione di dati non potrà esibire tali elementi nel giudizio eventualmente e successivamente instaurato.
In tema di accertamento fiscale l’invito dell’Amministrazione finanziaria a fornire dati e notizie assolve alla funzione di assicurare un dialogo preventivo tra fisco e contribuente per definire le rispettive posizioni, con lo scopo anche di evitare l’instaurazione del contenzioso giudiziario.
Tale richiesta risponde altresì a canoni di lealtà, correttezza e collaborazione tra Amministrazione e contribuenti, per cui la mancata risposta è espressamente sanzionata con la preclusione di dati e documenti in fase procedimentale.
Tale inutilizzabilità consegue automaticamente all’inottemperanza all’invito, non è soggetta alla eccezione di parte e può essere rilevata d’ufficio in ogni stato e grado di giudizio:
Sezione Lavoro
DECLASSAMENTO
(Corte di Cassazione – Sezione lavoro – Ordinanza n. 25518 del 24/09/2024 )
Nell’ambito della riorganizzazione di una PA, l’assegnazione al dirigente dell’incarico di responsabile di struttura semplice, al posto di quello precedentemente rivestito di responsabile di struttura complessa, non costituisce demansionamento.
L’operato dell’azienda è legittimo.
Nel caso specifico, i giudici ritengono che il provvedimento aziendale e tutti i successivi atti attuativi fossero stati emanati nel rispetto dei parametri fissati dalla normativa ministeriale. L’attività di riorganizzazione era stata giustificata da effettive esigenze tecnico organizzative.
LICENZIAMENTO
(Corte di Cassazione Sezione lavoro– Ordinanza n.27610 del 24/10/2024)
E’ licenziabile legittimamente il lavoratore che svolga reiteratamente pause non autorizzate durante l’orario di lavoro. Il datore di lavoro può inoltre avvalersi di un’agenzia di investigazioni private
La Suprema Corte, nell’evidenziare la valenza del vincolo fiduciario nel rapporto di lavoro, enuncia che l'uso di investigazioni private è legittimo per verificare illeciti extra-contrattuali, purché non riguardino la semplice esecuzione della prestazione lavorativa (le agenzie investigative non possono essere incaricate per controllare l’adempimento o meno dell’obbligazione contrattuale del lavoratore) e sottolinea che le condotte del ricorrente, consistenti in lunghe pause non giustificate e false attestazioni, arrecavano pregiudizio non solo patrimoniale ma anche reputazionale all'azienda datrice di lavoro.
PERMESSI EX LEGE 104
(Corte di Cassazione - Sezione civile – Ordinanza n. 26514 del 11/10/2024)
Il lavoratore che gode dei permessi ex lege 104 per assistenza a familiari con disabilità ha diritto di scegliere come utilizzare i detti permessi, potendo goderne anche in orari non coincidenti coi suoi turni di lavoro.
Tale comportamento non integra abuso di diritto, in quanto i permessi operano su base mensile e non su base oraria
L’assistenza al familiare disabile può essere fornita nell’intero arco della giornata. Il datore di lavoro non ha il potere di controllare le modalità di esercizio dell’assistenza, avendo solo la possibilità di reagire ad eventuali abusi se incidono sull’organizzazione lavorativa e sul dovere di correttezza e buona fede.
Le esigenze organizzative del datore di lavoro non possono incidere sulla scelta del lavoratore dei giorni in cui fruire dei permessi.
Questi i principi enunciati dalla Suprema Corte in linea con numerosissime sentenze già dal 2015.
Contenzioso Amministrativo
OFFERTA ANOMALA
(Consiglio di Stato - Sezione V – Sentenza n. 9214 del 18/11/2024)
Nel giudizio che si instaura a seguito di presentazione di offerta anomala, è considerato centrale il rispetto del principio del contraddittorio. Per cui, prima di escludere l’offerta, la stazione appaltante deve valutare e ponderare attentamente le giustificazioni dell’impresa che ha presentato l’offerta ritenuta anomala.
Una esclusione automatica o non attentamente ponderata rischia di pregiudicare i principi comunitari a tutela della concorrenza e della libertà di impresa.
ABUSO EDILIZIO
(TAR Marche – Sez. IV – Sentenza n 817 del 26/10/2024)
In caso di pluralità di opere abusive, al fine di valutare quanto incide l’intervento abusivo sull’assetto del territorio, l’Amministrazione deve svolgere una valutazione globale dell’intervento abusivo e non una valutazione frazionata dei singoli interventi.
Un approccio atomistico non consente di inquadrare adeguatamente l’impatto effettivo complessivo.
Il Verbale di sopralluogo della Polizia Municipale in quanto atto proveniente da pubblici funzionari costituisce atto pubblico avente portata fidefaciente fino a querela di falso sia delle circostanze di fatto in esso accertate sia rispetto allo status quo ante.
DECADENZA PER MANCATO ESERCIZIO
(TAR Brescia – Sez. I – Sentenza n. 916 del 14/11/2024)
La decadenza della concessione edilizia per mancato esercizio non costituisce un effetto automatico che scatta al ricorrere del presupposto normativo, ma richiede, viceversa, l’intermediazione del potere pubblico.
L’Autorità infatti emana un provvedimento motivato, alla fine di un procedimento necessariamente preceduto dalla contestazione al concessionario delle circostanze che giustificano la decadenza
Varie
ADDEBITO NELLA SEPARAZIONE. ONERE DELLA PROVA
(Consiglio di Stato –– Sentenza n. 22291 del 7/08/2024)
Il coniuge che chiede la pronuncia di addebito della separazione ha l’onere di provare la contrarietà della condotta dell’altro ai doveri discendenti dal matrimonio, ad esempio l’obbligo di fedeltà, e l’efficacia causale nel rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza.
Invece, il coniuge che si oppone deve allegare l’anteriorità della crisi coniugale rispetto alla violazione dei doveri coniugali e la conseguente assenza del nesso causale tra la condotta illegittima e l’intollerabilità della convivenza.
Nella fattispecie in esame, i giudici di merito hanno ritenuto provata la rottura dell’unione a causa del tradimento dell’uomo e questi non ha fornito alcun elemento di segno contrario che potesse portare ad una spiegazione alternativa alla ricostruzione dei fatti operata dalla moglie.
La competenza è del giudice del merito. La Cassazione ha ribadito infatti che «l'indagine sulla responsabilità di uno o di entrambi i coniugi nella determinazione dell'intollerabilità della convivenza è riservata al giudice del merito”
ISTITUZIONE DI ZTL
(Consiglio di Stato Sezione V – Sentenza n. 282 del 09/01/2024)
La previsione dell’articolo 7 Codice della Strada di istituire una ZTL 24 ore al giorno e per l’intero anno solare è costituzionalmente legittima, in quanto l'art. 16 della Costituzione consente limitazioni giustificate in funzione di altri interessi pubblici egualmente meritevoli di tutela.
La parziale limitazione della libertà di locomozione e di iniziativa economica, inoltre, è giustificata se deriva dall'esigenza di tutela rafforzata di patrimoni culturali e ambientali, specie di rilievo mondiale o nazionale, così come pure è legittima la diversità del regime circolatorio in base al tipo, alla funzione e alla provenienza dei mezzi di trasporto.
IMMISSIONI RUMOROSE
(Corte di Appello di Firenze – Sentenza n. 301 del 14/02/2024)
Le immissioni rumorose superiori alla soglia della normale tollerabilità possono provocare danni non patrimoniali.
Le immissioni rumorose provenienti da un ascensore condominiale ad esempio provocano alterazioni delle abitudini di vita compromettendo l’esercizio di quelle attività normalmente esplicabili nella propria abitazione (come leggere, guardare la televisione, ascoltare musica)
Questo quanto stabilito dalla Corte di Appello di Firenze che ha condannato il condominio a risarcire al condomino il danno non patrimoniale